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Un gruppo di 23 stati che sostiene l'integrità territoriale del Marocco ha messo davanti, martedì, in occasione della 42esima sessione del Consiglio dei diritti dell'uomo a Ginevra, la pertinenza dell'iniziativa d'autonomia proposta dal regno in attesa di chiudere definitivamente il conflitto artificiale attorno al Sahara marocchino.


In una dichiarazione pronunciata dall'ambasciatore che rappresenta il lavoratore fisso del Marocco a Ginevra, Omar Zniber, il gruppo sottolinea che l'iniziativa d'autonomia per il Sahara marocchino è stata riconosciuta dal Consiglio di sicurezza come base seria e credibile per risolvere in modo definitivo questa vertenza regionale, di competenza che "la risoluzione di questa vertenza politica contribuirà alla concretizzazione delle aspirazioni legittime dei popoli africani ed arabi in materia d'integrazione e di sviluppo, obiettivo al quale il Marocco è fortemente attaccato".

"Il Consiglio di sicurezza si è anche rallegrato, ricorda il gruppo, iniziative prese dal Marocco per la promozione dei diritti dell'uomo al Sahara, pur ribadendo il suo appello di registrazione delle popolazioni nei campi di Tinduf".

I paesi firmatari di questa dichiarazione fanno osservare, inoltre, che il Marocco si è impegnato in un'interazione costruttiva, volontaria e profonda con il sistema dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite, in particolare l'ufficio dell'alto commissario ai diritti dell'uomo (HCDU) e le procedure speciali.

In questo contesto, 12 procedure speciali hanno effettuato visite al Marocco, in particolare nelle città del Sahara, in questo caso Laayoune e Dakhla, dove hanno avuto un accesso libero e senza restrizione a tutti gli attori, in particolare ai rappresentanti della società civile locale, fatto osservare la stessa fonte.

"È anche in questo contesto che il Marocco ha accolto una missione tecnica del HCDU, su invito del governo del regno del Marocco, che mira a rafforzare la capacità d'azione delle istituzioni internazionali", ricorda il gruppo.

La questione del Sahara, prosegue la stessa fonte, è una vertenza politica trattata a New York dove il Consiglio di sicurezza fa sforzi in previsione di una soluzione politica negoziata che sia reciprocamente accettabile.

Gli Stati membri del gruppo che sostiene l'integrità territoriale del regno fanno osservare, d'altra parte, che "l'interazione degli Stati membri con il Consiglio e l'alto commissario deve conservare il suo carattere bilaterale ed essere preservata di qualsiasi instrumentalisation, poiché genererebbe dibattiti politici controproducenti in seno al Consiglio dei diritti dell'uomo".

Oltre al Marocco, la dichiarazione è sostenuta dall'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, Qatar, Bahreïn, il Kuwait, il sultanato di Oman, la Giordania, le Comore, la repubblica democratica del Congo, il Gabon, il Burkina-Faso, il Burundi, Gibuti, il Senegal, la Repubblica centrafricana, la Guinea, la Costa d'Avorio, Sao Tomé e Principe, il Paraguay, il Guatemala, la Santa Lucia, e il Salvador.

- Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas-
 

 

   
  
 
 

 
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