lunedì 1 aprile 2013

Il Presidente del Corcas ha avuto un colloquio con una delegazione del Parlamento argentino

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Khalihenna Ould Errachid presidente del consiglio reale consultivo degli affari sahariani, ha ricevuto, venerdì, il 29 marzo 2013, alla sede del Consiglio, due membri del Parlamento argentino, che effettuano, attualmente una visita al Marocco.


Il Presidente del Corcas ha evocato con il senatore Emilio Rached ed il deputato Julio Martinez gli ultimi sviluppi dell'affare del Sahara, in particolare la presa di coscienza da parte della Comunità internazionale quanto alla necessità di trovare una soluzione rapida, realistica e definitiva che permette di ridurre le minacce che induce, il mantenimento del conflitto artificiale del Sahara, nel contesto agitato che caratterizza attualmente la regione del Sahel, in particolare attraverso l'indagine delle possibilità di ripresa dei negoziati tra le parti.
 

Il presidente del corcas con due parlamentari argentini

Khalihenna Ould Errachid ha presentato ai suoi ospiti la proposta marocchina che assegna un'ampia autonomia alla regione del Sahara, come soluzione giusta e definitiva a questa cartella, pur rappresentando la via necessaria per la riduzione delle tendenze secessionisti ed estremisti esistenti nella regione del Sahel.
 
Questa via è così importante per consolidare la sicurezza e la stabilità nella regione del Sahara e del Sahel nell'insieme.
 
Emilio Rached e Julio Martinez hanno ribadito per la loro parte, la posizione dell'argentina riguardo all'affare del Sahara ed il loro sostegno alla soluzione politica negoziata e mutualmente accettata nel quadro delle Nazioni Unite.
 
Hanno partecipato a questa intervista, il segretario generale del Consiglio, dott. Maouelainin Ben Khalihanna Maoulainin e Moulay Ahmed Mghizlat, membro del Consiglio.

il presidente del corcas ha avuto colloqui con parlamentri argentini




Fonti:
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Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
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lunedì 24 settembre 2012

Gelo della questione del Sahara, deterioramento della sicurezza al Sahel… il problema, è l'Algeria (giornale spagnolo)

Gelo della questione del Sahara, deterioramento della sicurezza al Sahel… il problema, è l'Algeria (giornale spagnolo)

19/09/2012



Dal 1975, l'Algeria ha speso circa 600 milioni di dollari per la sua causa strategica al Sahara



Cosa avviene realmente al Magreb? Quale è il vero problema in questa regione dell'Africa? Si tratta soltanto degli effetti collaterali del terrorismo e dell'assenza di sicurezza nella regione del Sahel e dell'Africa del nord o è la conseguenza di interessi algerini ben definiti?



Certamente, l'affare del Sahara non ipoteca soltanto il futuro e la sicurezza nella regione, ma il conflitto tra il Marocco e l'Algeria, che risale all'epoca ''della guerra famosa delle sabbie'' nel 1963, aggiunge un po'di intransigenza alla posizione algerina.



Così l'Algeria tenta di torcere il braccio in Marocco ed isolarlo, giocando le sue carte vincenti ed aiutandosi dei petrodollari.



Dal 1975 e fino ad oggi, l'Algeria non ha speso meno di 600 milioni di dollari per la sua causa strategica al Sahara. Presi un elevato per trovare uno sbocco al petrolio algerino sull'oceano atlantico.



Occorre tenere conto da un lato della chiusura durante anni delle frontiere terrestri tra i due paesi e di altro che l'Algeria prova a scocciare il Marocco rifiutando sistematicamente di aprire queste frontiere, nonostante i danni che ciò porta agli interessi commerciali.



Il Marocco tenta di ridurre tramite una diplomazia attiva i danni, conseguenze del blocco e dell'isolamento imposto al regno del Marocco da parte dell'Algeria, in particolare dall'arrivo di Abdelaziz Bouteflika al potere.



Nessun analista ignora soltanto l'immagine del conflitto del Sahara Occidentale è prioritario per l'Algeria, che predomina il suo burattino chiamato fronte del Polisario e che tenta di fuorviare l'opinione pubblica internazionale sostenendo che la calma e la stabilità regnano nei campi di Tindouf, cosa che non è completamente conforme all'assenza di sicurezza nella regione.



In questo clima di tensione e per ricambiare l'immagine sparsa sull'assenza di sicurezza nella regione, interviene la visita di Kerry Kennedy a Laayoune ed a Tindouf. Una visita che è stata duramente criticata dalle organizzazioni favorevoli al Marocco, per averla ignorato palesemente.



Secondo il giornale elettronico ''Algeria Times'', il soggiorno del presidente del centro Robert Kennedy, Kerry Kennedy, in Algeria ha causato spese incredibili, che hanno raggiunto 140 milioni di dollari, per le 24 ore soltanto, che ha dedicato alla visita dei campi dei profughi sahrawi a Tindouf.



Il giornale segnala che i negoziati tra il regime di Algeri e Kerry Kennedy hanno dato luogo ad una condizione, la preparazione di una relazione ostile al Marocco. Kerry Kennedy era accompagnata, durante la sua visita da un gruppo di predicatori anglicani che appartengono ad una chiesa che si chiama ''la roccia della chiesa di Gesù'', e che sono state presentate ai media come attivisti dei diritti dell'uomo. E Kerry Kennedy ha insistito affinché possano accedere ai campi ''come condizione indispensabile''.



Questi missionari anglicani sono stati ricevuti dal Presidente pretese della repubblica sahrawi, Mohamed Abdelaziz. Un accordo è intervenuto per autorizzare più di 500 bambini campi a passare le vacanze agli Stati Uniti, sotto la cornice e la responsabilità della suddetta chiesa.



Kerry Kennedy ed i suoi accompagnatori sono stati interrogati sulla questione intesa ad accertare se come responsabili dell'insegnamento dell'inglese nei campi, utilizzeranno manuali scolastici e pedagogici pubblicati dalla chiesa americana conosciuta per la sua attività missionaria e la sua propaganda a favore della dottrina anglicana.



In questo contesto, è importante mettere sotto le luci della ribalta, la visita effettuata dall'ONG americana ''Teach the Children international'', di cui la presidente la signora Nancy Huff, ha dichiarato che il mantenimento dei campi profughi a Tindouf è una perdita di tempo e che è tempo di permettere ai Sahrawi di ritornare al loro paese.



Le militanti dei diritti dell'uomo, Nancy Huff e Katherine Porter Cameron hanno anche segnalato che il ritorno dei Sahrawi alla loro madre-patria, il Marocco, è una necessità di porre fine alle loro sofferenze, in occasione di una riunione con i capi ed i Chioukh delle tribù, come pure degli attivisti sahrawi, a Laayoune dal 12 al 14 settembre, durante la visita effettuata dall'ONG per prendere conoscenza delle realizzazioni economiche e sociali come pure della situazione dei diritti dell'uomo in questa città, che si trova al sud del Marocco.



Si è insistito sull'importanza dell'autonomia ed un'esperienza che riesce in numerosi paesi, segnalando che quest'iniziativa permetterà di raccogliere le famiglie sahrawi e di vivere con dignità nel loro paese il Marocco.



La Sig.ra Huff che ha lavorato nel quadro di missioni umanitarie per molto tempo nei campi di Tindouf, ha dichiarato in occasione di una riunione con il Presidente ed i membri del Consiglio comunale di Laayoune, che ha scoperto durante la sua visita ai campi, numerosi e gravi danni ai diritti dell'uomo, tra cui deviazioni dell'aiuto umanitario internazionale destinato ai Sahrawi dei campi.



Ha aggiunto che la delegazione americana preparerà una relazione che sarà consegnata al congresso americano, alla Casa Bianca, al ministero degli esteri ed ai membri del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.



Ma come lo abbiamo detto, l'Algeria è il più grande imputato di ciò che avviene nella regione maghrebina. Con l'arrivo di Bouteflika al potere come il Presidente della repubblica algerina, la politica estera degli Stati Uniti ha effettuato un giro di 180 grado (occorre ricordare che durante la guerra fredda l'Algeria era combinata con l'Unione sovietica ed il Patto di Varsavia).



Pertanto la politica di Bouteflika riguardo agli Stati Uniti ha due aspetti: la prima è la politica ufficiale, la seconda è la politica dell'organizzazione non governativa, nella quale la diplomazia americana svolge un ruolo determinante.



Non occorre dimenticare che la presenza americana in Africa ha una cattiva reputazione, ed in questo senso dobbiamo constatare che nel 2013, il quarto del petrolio e delle materie prime consumate negli Stati Uniti proverrà dall'Africa, in particolare dall'Algeria.



Di là, ''un centro di ricerca'' israeliano e l'istituto degli studi strategici e politici ha chiamato alla predisposizione di un ordine militare americano per l'Africa, Africom, che la propaganda algerina ci dice che ''si trova'' a Tan-Tan (Marocco). Ma in realtà si trova a Tamanrasset (Algeria).



Più precisamente, il giornalista della televisione americana, Emy Goodman ha indicato durante il programma ''la democrazia ora'', a proposito dell'Africom, che è stato inaugurato dall'amministrazione repubblicana del Presidente Bush verso la fine della sua legislatura, sotto l'ordine dell'ex coordinatore securitario tra Israele e l'autorità palestinese.



L'avviso di quest'ordine ha suscitato un'opposizione forte in Africa, e nessun governo ha accettato di accogliere l'ordine generale, che è restato alla fine sulle basi militari americane comuni in Italia ed in Germania.









Fonti:



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mercoledì 9 maggio 2012

Il Senegal è favorevole ''alla marocanità del Sahara'' (ministro degli esteri del Senegal)

Il Senegal è favorevole ''alla marocanità del Sahara'' (ministro degli esteri del Senegal) 08/05/2012 Sig. Alioune Badra Cissé: " Senza il Marocco, l'Unione africana non è se stessa" Il ministro senegalese degli affari esteri, il sig. Alioune Badara Cissé, ha ribadito, lunedì a Rabat, la posizione chiara del suo paese a favore ''della marocanità del Sahara'' e ''la sovranità innegabile marocchina'' sulle sue province del Sud.
''La sovranità marocchina è innegabile sulla parte sud del suo territorio'', ha affermato il capo della diplomazia senegalese in una dichiarazione alla stampa al termine delle sue interviste con il ministro degli esteri il sig. Saad Dine El Otmani, i presidenti delle due camere del Parlamento, Karim Ghellab (rappresentanti) e Mohamed Cheikh Biadillah (consulenti) ''È una posizione tagliata che data di tutti i giorni'', ha ribadito, spiegando che il suo spostamento in Marocco si iscriveva nel quadro ''della conferma della posizione'' del nuovo governo senegalese sulla questione.
Il ministro delle relazioni estere senegalese con il suo collega ufficiale marocchino In occasione della riunione che il capo della diplomazia senegalese ha avuto con il suo omologo marocchino Saad Dine El Otmani, il sig. Alioune Badara Cissé ha sottolineato l'importanza del Marocco alla scala africana, affermando che " Senza il Marocco, l'Unione africana non è essa stessa. È un corpo di cui una parte mancanza e che non possono andare o vedere lontano''. Lo scambio ha riguardato una serie di questioni d'interesse comune, in particolare la situazione al nord del Mali, che annunciano ''un'ampia convergenza'' di punti di vista sull'imperativo di intensificare lo sforzo per lottare contro le minacce dell'estremismo nella regione ed a favore dello sviluppo, d'altra parte, ha indicato. "> Fonti: Il portale politico del Sahara occidentale: www.corcas.com Il portale del Sahara occidentale: www.sahara-online.net Il portale della cultura hassani: www.sahara-culture.com Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale: www.sahara-developpement.com Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale: www.sahara-social.com Il portale delle città del sahara occidentale: www.sahara-villes.com

Il Senegal è favorevole ''alla marocanità del Sahara'' (ministro degli esteri del Senegal)


Sig. Alioune Badra Cissé: " Senza il Marocco, l'Unione africana non è se stessa"


''La sovranità marocchina è innegabile sulla parte sud del suo territorio'', ha affermato il capo della diplomazia senegalese in una dichiarazione alla stampa al termine delle sue interviste con il ministro degli esteri il sig. Saad Dine El Otmani, i presidenti delle due camere del Parlamento, Karim Ghellab (rappresentanti) e Mohamed Cheikh Biadillah (consulenti)

''È una posizione tagliata che data di tutti i giorni'', ha ribadito, spiegando che il suo spostamento in Marocco si iscriveva nel quadro ''della conferma della posizione'' del nuovo governo senegalese sulla questione.


Il ministro delle relazioni estere senegalese con il suo collega ufficiale marocchino


È un corpo di cui una parte mancanza e che non possono andare o vedere lontano''.


La posizione del Senegal resta invariata e continua a favore della Marocanità del Sahara


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Il Senegal è favorevole ''alla marocanità del Sahara'' (ministro degli esteri del Senegal)

Sig. Alioune Badra Cissé: " Senza il Marocco, l'Unione africana non è se stessa"


''La sovranità marocchina è innegabile sulla parte sud del suo territorio'', ha affermato il capo della diplomazia senegalese in una dichiarazione alla stampa al termine delle sue interviste con il ministro degli esteri il sig. Saad Dine El Otmani, i presidenti delle due camere del Parlamento, Karim Ghellab (rappresentanti) e Mohamed Cheikh Biadillah (consulenti)

''È una posizione tagliata che data di tutti i giorni'', ha ribadito, spiegando che il suo spostamento in Marocco si iscriveva nel quadro ''della conferma della posizione'' del nuovo governo senegalese sulla questione.


Il ministro delle relazioni estere senegalese con il suo collega ufficiale marocchino


È un corpo di cui una parte mancanza e che non possono andare o vedere lontano''.



La posizione del Senegal resta invariata e continua a favore della Marocanità del Sahara


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lunedì 30 aprile 2012

Una rivista internazionale dedica una cartella alle attività della delegazione marocchina a Ginevra

Il Corcas e la CIRID organizzano un seminario sull'autonomia
La pubblicazione " Remesha magazine" , pubblicata dal centro indipendente di ricerca e d'Iniziativa per il dialogo (CIRID), ha dedicato, nella sua edizione d'aprile ed il maggio 2012, una cartella alla tematica dell'autonomia.


" Focalizzazione sul Marocco", è il nome della rubrica, che era dedicata ai due seminari internazionali organizzati dal Corcas e dalla delegazione marocchina, in parallelo con la tenuta della diciannovisima sessione del consiglio dei diritti dell'uomo a Ginevra, il 16 e il 22 marzo scorso ed al quale ha partecipare il consiglio reale consultivo per gli affari sahariani (Corcas).

I conferenzieri: Moulay Ahmed Mguizlat, Deo Hakizimana e Fatjon Demneri
La missione marocchina " a fatto un lavoro di Networking alla dimensione dello scopo mirato" aggiunge la pubblicazione del CIRID, che è un'organizzazione non governativa africana ed internazionale, senza scopo lucrativo, apolitico e non confessionale, fondata a Ginevra nel 1996.

Una parte dei partecipanti con in particolare la signora Saadani Maouelainin
In occasione di questo seminario, molte esperienze sono state presentate, dopo un'introduzione fatta dal professore Bertrand Mathieu della Sorbonne (Parigi), in apertura dei lavori.
Il Sig. Ahmed Mghizlat ha presentato l'esperienza accumulata dal Corcas per preparare il progetto marocchino d'autonomia, in particolare attraverso, l'organizzazione di dibattito con i primi interessati su tre sessioni del Consiglio e di una consultazione esauriente delle popolazioni interessate.

Una parte del pubblico della conferenza
È il caso di Aceh nell'Indonesia, che il professore e padrone di conferenze, Mawardi Ismail ha presentato.
Da parte sua il sig. Elisoe Aja, di Barcellona, Spagna ha presentato il caso della Catalogna.
La Sig.ra Lise Lyck, di Copenaghen ha da parte sua analizzato le acquisizioni del modello preso in prestito alla Groenlandia.
La Sig.ra Carine David, di Nouméa, ha presentato, essa, l'esperienza della Nuova Caledonia. Ed infine, il sig. Efren Rivera Ramos, giurista ha descritto il caso di Portorico.
" Le presentazioni erano dense. Non si può, in questa fase, fare un conto definitivo, eccetto per dire soltanto si tratta di un dibattito di fondo (o piuttosto di un dialogo utile) che merita di essere esplorato" , conclusa la rivista nel resoconto che ha dedicato all'evento.
Una conferenza di B Lugan sulle relazioni tra il Marocco ed il Sahara


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lunedì 2 aprile 2012

Europarlamentari a Laayoune per la messa in funzione dell'accordo agricolo e di pesca con il Marocco




Europarlamentari a Laayoune per la messa in funzione dell'accordo agricolo e di pesca con il Marocco 02/04/2012


Una delegazione degli europarlamentari, attualmente in visita di lavoro nel regno, è arrivata sabato sera a Laayoune dove dovrà tenere riunioni con eletti, attori della società civile e responsabili locali, e visitare progetti di sviluppo ed adottare la misura dell'aumento socioeconomico delle province del Sud.

''Siamo venuti a Laayoune, nelle province del Sud, ad esaminare sul campo le condizioni d'attuazione dell'accordo agricolo firmato recentemente tra l'Unione europea ed il Marocco ed insistere sull'importanza dell'accordo sulla pesca per le due parti, ha dichiarato alla MAP all'aeroporto di Laayoune, il capo della delegazione, l'europarlamentare francese socialista, Gilles Pargneaux. ''La nostra visita è l'occasione per ribadire il nostro parere favorevole riguardo allo statuto d'autonomia al Sahara'', ha aggiunto.

Composta da deputati di varie nazionalità e sensibilità politiche, la delegazione degli europarlamentari effettua da giovedì una visita di lavoro nel regno, all'invito del centro Chourouk per la democrazia, l'informazione ed i diritti dell'Uomo ed all'iniziativa del gruppo d'amicizia unione europeo-Marocco al Parlamenti europei.

La visita della delegazione europea mira ad approfondire le relazioni tra il Marocco e l'Ue ed ad informarsi del processo democratico in Marocco e dei progressi realizzati dal regno in diversi settori.

Questa visita mira anche a mostrare agli europarlamentari che i finanziamenti accordati dall'Ue, nel quadro dei suoi accordi con il Marocco, porta beneficio alla popolazione delle province del Sud, allo sviluppo locale ed al settore della pesca marocchino.









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