Scambi delle visite familiari: Dieci membri della tribù Rguibat-Labeihat decidono di installarsi definitivamente a Smara 19/03/2013
Dieci membri di una famiglia che appartiene alla tribù Rguibat-Labeihat, fra i beneficiari dell'operazione di scambio delle visite familiari, hanno deciso di installarsi definitivamente nella città di Smara e di non tornare nei campi Tindouf.
Si tratta della signora Salka Mohamed El Madani (46 anni), sua figlia Azouha Mohamed Mbarek (23 anni), suo figlio Dadah (21 anni), Ben Akhoualha (18 anni), Ali (17 anni), Souad (12 anni), Benta (10 anni) e Ghalia (5 anni) ed i suoi due nipoti.
Erano arrivati a Smara il 7 marzo la corrente, nel quadro del quarto viaggio dell'operazione di scambio delle visite sorvegliata dall'alto commissariato ai profughi tra le province del sud ed i campi di Tindouf, nel sud algerino.
una foto che rappresenta i campi di tinduf
La libera scelta di queste persone di restare alla madre patria fra le loro viene a ribadire la volontà sincera dei Marocchini sequestrati nei campi di Tindouf di mettere un termine al calvario vissuto in questi campi, situati sul territorio algerino e nei quali il Polisario non cessa di perpetrare gravi violazioni dei diritti dell'uomo, che sono state constatate da molte organizzazioni internazionali di difesa dei diritti umani, e che vanno dalla tortura e dall'eliminazione alla deviazione dell'aiuto umanitario destinato alle popolazioni dei campi, che sono state constatate da molte organizzazioni internazionali di difesa dei diritti umani, e che vanno dalla tortura e dall'eliminazione alla deviazione dell'aiuto umanitario destinato alle popolazioni dei campi
Il miracolato di Tindouf - memorie di un prigioniero di guerra
Fonti: Il portale politico del Sahara occidentale: www.corcas.com
Il segretario generale del Corcas ha avuto un colloquio con il Direttore generale del ministero tedesco degli affari esteri
13/03/2013
Il segretario generale del Consiglio reale consultivo degli affari sahariani, dott. Maouelainin Ben Khalihanna Maoulainin, ha ricevuto, martedì, il 12 marzo 2013, alla sede del Consiglio, Thomas von Goetz, Direttore generale per l'Africa, l'Asia, l'America latina ed il parente e Medio Oriente del ministero federale tedesco degli affari esteri, che effettua attualmente una visita di lavoro al Marocco.
Il segretario generale del Corcas ha evocato con il suo ospite, gli ultimi sviluppi della questione del Sahara, presentandogli l'iniziativa marocchina d'autonomia, che costituisce la soluzione più pertinente, più appena per sbarazzarsi del conflitto artificiale sulla regione del Sahara.
L'intervista ha riguardato, così, sulla situazione nella regione del Magreb e del Sahel, e la sovrapposizione di questa situazione complicata con il mantenimento del conflitto attorno al Sahara, come pure la conseguenza di questo sulla regione e l'ambiente regionale ed internazionale.
La visita a Rabat del diplomatico tedesco riguarda le relazioni bilaterali tra il Marocco e la situazione politica nella regione.
Thomas von Goetz ha avuto una lunga carriera nell'ambito della diplomazia tedesca dove ha occupato molti posti importanti, da quando è entrato al ministero degli esteri nel 1991.
Saadani Maalainine presenta a Ginevra lo sviluppo della situazione delle donne e dell'infanzia nella regione sud 11/03/2013
Saadani Maalainine membro del Corcas, ha partecipato alla conferenza organizzata dall'organizzazione per la comunicazione in Africa e della promozione della cooperazione economica internazionale (OCAPROCE internazionale), venerdì 8 marzo 2013, a Ginevra.
Questa conferenza che ha avuto luogo in margine della seconda sessione del Consiglio dei diritti dell'uomo, aveva per tema "i diritti dei bambini nella società dell'informazione in Africa".
Molti esperti e responsabili dell'ONU hanno partecipato a questa conferenza, in particolare dott. Krishna Ahooja Patel, specializzata internazionale, che rappresenta la lega internazionale delle donne per la pace e la libertà (WILPF), Princesse Micheline Makou Djouma, presidente e rappresentante dell'OCAPROCE internazionale presso l'ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra, New York e Vienna, come pure altri esperti e rappresentanti.
I partecipanti hanno messo in evidenza l'importanza che costituisce attualmente la società dell'informazione nella lotta contro la marginalizzazione e la precarietà dei bambini, delle donne e più generalmente la famiglia.
Da parte sua Saadani Maalainine ha evocato, in occasione del suo intervento, la situazione nei campi di Tindouf mettendo l'accento sulle sofferenze delle donne che sono confrontate alla precarietà al quotidiano per il fatto stesso delle condizioni in quali esse vivono a sapere l'esilio, l'assenza di libertà di spostamento e delle condizioni minime della vita.
La rappresentante del Corcas non ha trascurato di fare un parallelo con la situazione delle donne e dei bambini nella regione del Sahara al sud del Marocco dove le riforme hanno permesso un'evoluzione significativa delle condizioni di vita delle donne e delle famiglie, pur portando una progressione dei diritti legali e delle uguaglianze tra gli uomini e le donne e pertanto, un miglioramento delle condizioni di vita della famiglia e dei bambini.
Questo miglioramento delle condizioni di vita è concretato dalla riforma del codice della famiglia ed i programmi che contribuiscono a lottare contro l'insuccesso scolastico ed al sostegno dei figli scolarizzati delle famiglie in situazione d'indigenza.
Suo maestà il re indirizza un discorso alla nazione in occasione del 37esimo anniversario della gloriosa Marcia Verde
07/11/2012
Il Marocco chiama alla mobilizzazione internazionale per porre fine al dramma sopportato dai nostri bambini a Tindouf, sul territorio algerino
Suo maestà il Re Mohammed VI, che Dio lo assista, ha indirizzato, martedì sera, un discorso alla nazione in occasione del 37esimo anniversario della gloriosa Marcia Verde.
Suo maestà il re ha ribadito in questa occasione, che il regno tiene con forza alla prosecuzione del processo di regolamento sulla base ''di spirito di consenso positivo, come incarnato dall'iniziativa marocchina d'autonomia'' e ''sulla base fin da costanti ed obiettivi dei negoziati, come definiti dal consiglio di sicurezza e così come li sono stati confermati da sua Eccellenza Sig. Ban Ki Moon, segretario generale delle Nazioni Unite.''
Il sovrano, d'altra parte, ha chiamato la Comunità internazionale e l'Algeria a porre fine al dramma sopportato dagli abitanti dei campi di Tindouf, che rinnova il richiamo all'alto commissariato ai profughi per procedere alla registrazione ed al censimento di quest'abitanti.
Suo maestà il re Mohammed VI ha rinnovato l'impegno a favore dell'applicazione della regionalizzazione avanzata, ''cominciando, in primo luogo, dalle nostre province del Sud, nei confronti della possibilità che offre alle popolazioni di partecipare alla gestione dei loro affari locali e contribuire allo sviluppo umano integrato e duraturo.''
In ciò che segue il testo integrale del discorso reale:
''Elogio a Dio.
Preghiera e pace sul profeta, la sua famiglia ed i suoi compagni.
Caro popolo,
Commemoriamo oggi con un grande orgoglio il 37esimo anniversario della gloriosa Marcia Verde, poiché non si tratta soltanto di celebrare un'epopea nazionale che ha incarnato il comportamento civilizzato adottato dal Marocco per il recupero di suo Sahara, ma egli è presa in considerazione anche la realizzazione storica per eccellenza, nella quale attingiamo in modo permanente i valori di patriottismo. Evoca per noi la simbiosi perfetta che collega il trono ed il popolo, come pure l'unanimità senza difetto che si è forgiato attorno alle costanti ed alle sacralità della nazione.
Fedele al giuramento immutabile della Marcia Verde, proseguiamo con fiducia e determinazione la dinamica che ha impegnato, e che è incessantemente rinnovata, per consolidare e consolidare il nostro modello societario voluto ed adottato da tutti i Marocchini.
Grazie sono rese a Dio, il nostro paese ha potuto iscrivere al suo attivo importanti realizzazioni. Frutta delle riforme politiche ed istituzionali sostanziali e profonde che abbiamo avviato con una volontà sincera, in qualsiasi coscienza ed in qualsiasi responsabilità, queste realizzazioni sono anche la conclusione di cantieri che strutturano che abbiamo messo in opera e di iniziative ambiziose che abbiamo lanciato per consolidare la coesione sociale, e garantire ai nostri concittadini le condizioni di una vita libera e degna, perfettamente in fase con le aspirazioni legittime del nostro fedele popolo .
Quest'opzione giudiziosa ha raccolto l'adesione unanime del popolo marocchino che si è interamente investito nel processo di riforme che conduciamo, che ribadiscono così la sua grande fiducia nelle sue istituzioni nazionali ed i suoi orientamenti strategici. Questo appare chiaramente attraverso le realizzazioni principali accumulate dal nostro paese, in particolare la consacrazione dell'alternativa democratica tra la maggioranza e l'opposizione, alternativa che il Marocco conosce dal 1997 e che si iscrive nel quadro di una pratica politica naturale e di una dinamica in movimento perpetuo. Si inserisce anche in un passo prospettivo ed una visione chiara e lucida tanto riguardo ai cittadini che per ciò che sono stati ed insiemi che il nostro paese conta come partner.
A tale riguardo, impegniamo tutti gli attori ed i responsabili, nelle varie istituzioni, a mostrarsi all'altezza delle responsabilità di cui sono responsabile.
Oltre all'esecutivo ed il potere giudiziario, richiediamo tutte le istanze elette, tenendo presente ogni livello, a costringersi in modo permanente al nuovo concetto d'autorità, in tutte le sue dimensioni e le sue ramificazioni. Poiché, infatti, l'eletto deve essere al servizio del cittadino, issarsi al livello della fiducia che ha messo in lui, e di oltrepassare le considerazioni personali o categoriali strette.
Caro popolo,
L'iniziativa giudiziosa di conferire al Sahara marocchino un'autonomia nel quadro della sovranità del regno, della sua unità nazionale e della sua integrità territoriale, costituisce una svolta importante nel processo di regolamento definitivo di questo conflitto regionale artificiale, nella misura in cui accorda a tutte le popolazioni della regione una grande latitudine per gestire i loro affari locali, nel rispetto delle loro specificità culturali.
Tuttavia, la dinamica che quest'iniziativa audacIa ha impegnato mettendo in marcia un nuovo processo di negoziati, non è arrivata, finora, alla soluzione politica consensuale e definitiva scontata, in mancanza di volontà sincera delle altre parti che persistono nei loro maneggi ed i loro stratagemmi ostruzionisti.
Nonostante queste manovre disperate, il Marocco ribadisce la sua volontà di fare avanzare questo processo sulla base fin da costanti e degli obiettivi dei negoziati, come definiti dal consiglio di sicurezza e così come li sono stati confermati da sua Eccellenza Sig.Ban Ki Moon, segretario generale delle Nazioni Unite.
È per questo che il Marocco tiene a sottolineare la necessità di costringersi ai parametri di ricerca di un regolamento, e soprattutto, di dare prova di realismo e di spirito di consenso positivo, come incarnato dall'iniziativa marocchina d'autonomia che usufruisce di un sostegno che cresce da parte della Comunità internazionale.
Nello stesso contesto, vogliamo ricordare la posizione chiara, espressa recentemente dal signor Segretario generale delle Nazioni Unite, che sottolinea che spetta alle Nazioni Unite, nel quadro delle loro missioni, e parallelamente alla prosecuzione del processo di negoziato, incoraggiare lo sviluppo delle relazioni maroco-algerine, il cui Marocco non cessa di chiamare alla normalizzazione, compresa l'apertura delle frontiere, conformemente ai desideri di un certo numero di paesi e di organizzazioni internazionali.
Parallelamente, il Marocco chiama ad una forte implicazione della Comunità internazionale per porre fine al dramma sopportato dai nostri bambini a Tindouf, all'interno del territorio algerino, dove imperversano, in tutta la loro crudeltà, la repressione, la coercizione, la disperazione e le privazioni, in violazione ovvia dei diritti umani più elementari.
A tale riguardo, ribadiamo il nostro chiamata all'alto commissariato ai profughi perché, ai sensi delle responsabilità che gli spettano in materia di protezione, e tenuto conto degli impegni internazionali dell'Algeria come paese ospite, proceda alla registrazione ed al censimento della popolazione dei campi, conformemente alle risoluzioni del consiglio di sicurezza del 2011 ed il 2012.
Caro popolo,
Il nuovo ordine magrebino al quale abbiamo richiesto l'anno scorso, diventa oggi più che mai una necessità imperiosa che occorre trasformare in una realtà effettiva e tangibile, in previsione della costruzione della casa maghrebina comune.
Ciò induce per i cinque stati magrebini il dovere di impegnarsi a rompere con l'immobilismo che ipoteca il futuro dell'Unione maghrebina, e che ne fa già il progetto d'integrazione regionale meno avanzato sulla scala del continente africano.
Ciò impone dunque di operare francamente ed in buona fede alla messa a punto di meccanismi di solidarietà, di complementarità e d'integrazione, tale da rispondere alle aspirazioni dei nostri popoli fratelli e liberare le loro energie. Questi meccanismi dovrebbero favorire la valorizzazione e lo sfruttamento delle potenzialità comuni dei nostri popoli, come pure la libera circolazione delle persone, dei beni, dei servizi e dei capitali. Permetterebbero inoltre di stimolare la crescita e la creazione di ricchezze e garantire la sicurezza collettiva.
Il Marocco continuerà a rafforzare le sue relazioni con i paesi africani fratelli tanto a livello bilaterale che regionale, nonostante l'ostinazione di alcuni da accamparsi su una posizione anacronistica che si fonda su tesi sterili ed inapplicabili, che ignora o che contrasta così le evoluzioni oggettive che conosce la cartella del Sahara Marocchino.
Parallelamente, il Marocco, sulla base della sua fede incrollabile nella precisione della sua causa e la pertinenza dei suoi orientamenti e stando consapevole interamente del dovere che gli spetta riguardo alle popolazioni del suo Sahara, non permetterà in alcun modo e sotto nessun pretesto soltanto la sorte del suo Sahara cioè tributario dei calcoli e delle manovre basse delle altre parti. È per questo che proseguiremo i processi di sviluppo e d'ammodernamento in corso nel nostro Sahara, con più costanza e determinazione.
A tale riguardo, ribadiamo il nostro impegno da attuare la regionalizzazione avanzata, cominciando, in primo luogo, dalle nostre province del Sud, nei confronti della possibilità che offre alle popolazioni di partecipare alla gestione dei loro affari locali e contribuire allo sviluppo umano integrato e duraturo. Inoltre, crea un clima mobilizzatore portato da una dinamica societaria promettente che favorisce la nascita di nuove elite, in particolare fra le donne ed i giovani, nel quadro di un'alternativa democratica aperta al potere.
Nello stesso ordine di idee, teniamo a salutare l'importanza dei cantieri multipli di sviluppo, lanciati globale a profitto delle popolazioni della regione. Sottoliniamo nuovamente la necessità di rafforzarli e insufflare loro una nuova dinamica in base alle prospettive ambiziose che si aprono grazie ai progetti che strutturano in via di realizzazione, di programmazione o di valutazione.
A tale riguardo, chiamiamo all'elaborazione di un modello di sviluppo regionale integrato e rigoroso, essendo applicato ad una scala più ampia possibile e che mira a creare una sinergia ed una complementarità tra i programmi settoriali. Poiché si tratta di raccogliere le varie sfide che la regione affronta e di favorire la predisposizione di un sistema economico regionale, che sia favorevole alla crescita ed alla creazione di ricchezze e generatore di occupazioni, in particolare a profitto dei giovani.
Per garantire le condizioni di successo di questo progetto ambizioso, ed di questo a disposizione del Consiglio economico, sociale ed ambientale in termini di competenze, di attribuzioni e di composizione plurale, è più atto a garantire la preparazione secondo un approccio che permette la partecipazione delle popolazioni interessate ed il contributo di tutti gli attori nazionali.
Caro popolo,
Proseguendo instancabilmente l'azione che conduciamo in attesa di garantire più progressi e sviluppi economici, sociale e culturale alle nostre province del Sud, ribadiamo con forza la nostra fedeltà al giuramento della Marcia Verde, restando fermamente attaccati all'integrità territoriale del regno, alla sua sovranità piena ed intera ed alle sue costanti incoronate e perseverando nella costruzione del Marocco dell'unità, del progresso e della prosperità.
È il migliore impegno di fedeltà alla memoria dell'artigiano della Marcia Verde, nostro venerato padre, suo maestà il re, Hassan II, che Dio abbia il suo cuore, ed a quella dei martiri dell'integrità territoriale.
Cogliamo quest'occasione commemorativa per rendere omaggio alle nostre forze dell'esercito reale, la polizia reale, le forze ausiliarie, la sicurezza nazionale, l'amministrazione territoriale e la protezione civile, in particolare quelli dei loro membri che sono disposti nelle nostre province sahariane, e di cui salutiamo la mobilizzazione costante per vegliare alla sicurezza e la stabilità della patria, come pure la devozione nella difesa della sua integrità.
Amnesty International si ribellò contro l'impunità nei campi di
Tindouf 06/06/2012
Un direttore dell'AI: "Speriamo di
trovare lo stesso spirito d'apertura in Algeria che in
Marocco''. "Amnesty
international (AI), che ha sede a Londra, ha protestato,all'occasione della
pubblicazione di suo rapporto per 2012, contro l'interdizione d'accesso al
territorio algerino compresi i campi del Fronte Polisario a Tindouf, a
sud-ovest dell'Algeria, che le autorità impongono
all'AI.
Malcolm Smart, direttore del Medio Oriente e
l'Africa del nord d'Amnesty International, ha detto in un'intervista con la MAP,
"Speriamo trovare lo stesso spirito d'apertura nell'Algeria che troviamo in
Marocco ".
Rappresentanti d'Amnisty durante la presentazione
della relazione 2012
Il capo di Amnesty mostra "Il governo algerino ci
ha informato che a causa di nostri rimproveri sulla situazione in Algeria, non
ci è permesso di visitare questo paese per svogere il lavoro d'inchiesta.
"Malcolm
Smart ha voluto che Amnesty avesse accesso a tutto il territorio algerino,
tra cui i campi di Tindouf in loco, per determinare le violazioni dei diritti
dell'uomo, tra cui quelle contro gli emigranti ed altre violazioni gravi.
Ma "il nostro desiderio viene contro il rifiuto
delle autorità algerine", ha spiegato, amaro.
Aggiungendo, Malcolm Smart ha spiegato che
Amnistia non è disposta ad "accettare accesso limitato in Algeria". Lei vorrebbe
"avere accesso a qualsiasi territorio algerino, tra cui i campi di Tindouf", ha
insistito, notando che la "piccola divisione" di Amnesty International in
Algeria ha trovato "delle difficoltà a lavorare in questo paese."
"Se facciamo un confronto tra il Marocco e
l'Algeria, noi possiamo definire chiaramente i punti di differenza, come
l'approccio marocchino ha permesso la realizzazione del" molti acquisiti ",
ritiene che il capo dell'AI, aggiungendo: "abbiamo fatto queste osservazioni
presso le autorità algerine, che non le hanno accettate".
Nel 2010, l'ONG umanitaria è venuta ad una fine
di non ricevere nel tentativo di andare in Algeria ad indagare sul caso del
dissidente del Polisario, Mustapha Salma. Ex capo della sicurezza del Polisario,
Mustapha Salma fu arrestato, torturato per mesi prima di essere espulso per aver
sostenuto pubblicamente il
piano d'autonomia del Sahara occidentale marocchino.
Sig.Smart ha detto che sua organizzazione ha
voluto evocare i casi simili a quella di sig. Mustapha Ould Sidi Mouloud Salma,
ricordando che Amnesty ritiene che "il pacifico appoggio al piano d'autonomia
(proposto dal Marocco) non può giustificare gli ostacoli alla libertà
d'espressione" nei campi di Tindouf.
Dichiarazioni sui
diritti dell'uomo del Marocco di funzionari dell'AI
Abdelilah Benkirane: " il
problema del Sahara può essere regolato in alcuni giorni… Se l'Algeria lo
vuole" 23/05/2012
" Se l'Algeria lo vuole, il problema del Sahara
può essere regolato in alcuni giorni o settimane" , ha dichiarato il capo di governo, il
sig. Abdelilah Benkirane in un'intervista al quotidiano spagnolo " El Pais"
, pubblicato lunedì.
Sono convinto che se l'Algeria lo vuole, la
questione del Sahara sarà regolata in alcuni giorni o settimane, a condizione
che si separi della sua posizione attuale. Io l'invito fraternalmente a
riconsiderarla" , ha indicato il sig. Benkirane che ha completato domenica una
visita di tre giorni in Spagna.
Deplorando l'esistenza di tale vertenza con un
paese fratello, con tutta la fattura pesante che genera, il capo di governo ha
formato il desiderio di vedere la situazione migliorarsi in vista di aprire una
nuova pagina di relazioni tra Rabat ed Algeri.
Il capo del governo, inoltre, ha messo davanti il
clima di stabilità di cui usufruisce il Marocco, garantendo che " gli europei
devono apprezzare la stabilità del regno ed il suo peso nella regione".
Re Juan Carlos della Spagna che riceve il ignor
Abdeilah Benkirane
Il Sig. Benkirane ha completato domenica una
visita di tre giorni in Spagna durante la quale si è reso a Madrid ed a
Barcellona. È stato ricevuto, venerdì, al palazzo della Zarzuela a Madrid dal re
Juan Carlos Primo della Spagna prima di avere un colloquio con il presidente del
governo spagnolo, il sig. Mariano Rajoy ed il presidente del senato, il sig.
Pio-Garcia.
Nel corso del suo soggiorno a Barcellona (dal
venerdì alla domenica), il capo del governo ha dato una conferenza alla sede
dell'Istituto europeo del Mediterraneo (IEMed), sotto il tema: " Il cambiamento
democratico nel Marocco, in seguito all'adozione della nuova Costituzione".
Ha anche assistito, nella sua qualità di
segretario generale del partito della giustizia e dello sviluppo (PJD), alla
cerimonia d'apertura del quarto congresso della rete delle associazioni
Marocco-sviluppo in Europa che si è tenuto sotto il tema: " Il ruolo dei
Marocchini dell'estero nello sviluppo politico ed economico del Marocco".
Oltre ad una riunione d'informazione con gli
attori associativi ed i rappresentanti della Comunità marocchina in Catalogna,
il capo del governo ha avuto anche interviste con il presidente del governo
autonomo di Catalogna, il
sig. Artur Mas.
Visita del
presidente del governo marocchino Abdeilah Benkirane in
Spagna
La Francia ritiene che la
risoluzione del Consiglio di sicurezza sostenga gli sforzi acconsentiti dal
Marocco al Sahara 26/04/2012
La Francia saluta l'adozione della risoluzione
del Consiglio di sicurezza dell'ONU sul Sahara, che indirizza ''un messaggio di
sostegno chiaro'' alle riforme avviate dal Marocco, in particolare in materia di
diritti dell'uomo, ha indicato mercoledì 25 aprile il Quai
d'Orsay.
''La Francia saluta l'adozione, all'unanimità,
della risoluzione 2044, che rinnova il mandato del MINURSO.
''Questa risoluzione indirizza un messaggio di
sostegno chiaro alle riforme avviate dal Marocco, in particolare in materia di
diritti dell'uomo e sottolinea i progressi considerevoli realizzati sulle misure
di fiducia'', ha sottolineato il sig. Valero, in occasione di contatti con la
stampa.
Quai D'Orsay, sede del ministero francese delle
relazioni estere
''In questa prospettiva, ha aggiunto, salutiamo
gli sforzi di normalizzazione delle relazioni tra il Marocco e l'Algeria''.
Nella sua risoluzione 2044 adottata martedì
all'unanimità dei quindici, il Consiglio di sicurezza ha prorogato il mandato
del MINURSO di un anno, al 30 aprile 2013, ed ha ribadito il suo appello
all'Algeria per il censimento, da parte dell'alto commissariato ai profughi
(ACR), delle popolazioni nei campi di Tindouf.
La Francia e gli USA
sostengono il piano marocchino d'autonomia