Educazione e formazione

Una cifra riassume del modo più significativo l'aumento eccezionale degli studenti nelle province sahraui: la moltiplicazione per 100 degli alunni dal 1976. Tanto più che gli alunni scolarizzati prima del 1975 non superavano alcune centinaia. 
 
Uno sforzo dunque notevole che manifesta la volontà dei poteri pubblici di far realizzare un grande salto in avanti al settore socio-educativo. Ma, allo stesso tempo, l'azione dello Stato ha cercato a che il sistema di insegnamento immerga le sue radici nei valori culturali e le tradizioni berbero-musulmane che costituiscono il fondamento dei legami secolari che vincolano le popolazioni di queste province al resto del Regno. Da questo punto di vista, la diffusione di un insegnamento in lingua araba e l'unificazione dei programmi non poteva che stendere e rinforzare questi legami.  

Generalizzazione veloce 
La prima preoccupazione dei poteri pubblici è stata quella di assicurare, fin dal 1976, un banco ad ogni bambino di sei anni. Cosa che ha condotto a spiegare un intervento costante e continuo a causa dell'incremento di questa classe di età. Parallelamente, un'altra preoccupazione più globale non era stata ignorata: quella della generalizzazione dell'insegnamento, il più presto e nelle migliori condizioni possibili per poter accogliere l'insieme dei bambini e degli adolescenti in età scolastica. Senza dimenticare le azioni miranti a facilitare l'accesso alle filiere della formazione professionale, per i giovani che non erano mai stati scolarizzati o la cui scolarità era stata interrotta.  
 
È privilegiando questa formazione professionale che le province sahrawi potranno rispondere alla domanda di personale qualificato corrispondente ai bisogni dello sviluppo regionale. Per raggiungere questi obiettivi, si doveva assicurare una mobilitazione di grandi mezzi. Doveva permettere di imprimere alle strutture di accoglienza esistenti uno sviluppo eccezionale; doveva ugualmente liberare risorse umane e materiali considerevoli.  
 
Costruire degli istituti scolastici, provvedere al loro inquadramento, fare attenzione alla giusta ripartizione delle attrezzature, ridurre la disuguaglianza delle opportunità sociali, tali sono state le linee di forza di questa azione. Perché infatti, non bastava il fatto di costruire le scuole e inquadrare gli alunni: bisognava anche assicurargli le migliori condizioni di scolarizzazione.  
 
Perciò le formule della mezza-pensione e quella dell'internato sono dovute essere prese in considerazione ed istituite: esse, infatti, permettono ai bambini che risiedono nei quartieri o nelle località lontane dalle scuole di poter seguire regolarmente le lezioni. In questo spirito, la maggior parte delle scuole elementari sono state dotate di mense; queste sono oggi 21 ed accolgono circa 10.000 alunni.  
 
Da un altro lato, lo stato porta un aiuto notevole ai bambini provenienti da un ambiente modesto assegnando loro una borsa per permettergli di proseguire gli studi nelle condizioni appropriate. Così, la maggioranza degli alunni del ciclo secondario è borsista. Tra di essi, alcuni beneficiano di posti di internato nei licei e collegi, che peraltro sono stati pianificati in modo da offrire buone condizioni di alloggio e di scolarizzazione.  
 
Più ancora: lo Stato si è interessato al caso degli alunni che hanno iniziato un curriculum scolastico nel sistema di insegnamento spagnolo. Alcune borse sono state loro accordate affinché possano proseguire in modo normale la loro scolarità negli istituti che dipendono dalla missione spagnola a Tangeri, Tetouan e Casablanca.  

Obiettivi raggiunti 
L'obiettivo di base tenuto in considerazione nelle fasi di orientamento è stato di riservare un posto a scuola ad ogni bambino in età scolare. Bisogna dire che questo obiettivo ha potuto essere raggiunto grazie alla costruzione di un centinaio di scuole elementari. Oggi, il loro numero totale è di più di 2800 classi nel 2005. La loro capacità di accoglienza è superiore a 115.000.  
 
Bisogna sottolineare che nel prolungamento dell'insegnamento prescolare e elementare, sono stati creati il primo ed il secondo ciclo. Ogni anno, nuove classi sono state aperte offrendo agli alunni una gamma più larga di possibilità di orientamento. Da sottolineare che l’attivazione dell'insieme dei cicli di insegnamento secondario è stata realizzata all’apertura dell’anno scolastico 1983-84. Durante l'anno 2003, 47224 candidati si sono presentati alle prove dell’esame della  Maturità solamente nella regione di Laâyoune.  
 
Tutti gli istituti scolastici funzionano in condizioni soddisfacenti; è quanto del resto confermano le ispezioni pedagogiche che sono state effettuate a diverse riprese. Di più, il corpo insegnante è di qualità, dando prova di attitudine pedagogica e di devozione. Nell'insegnamento elementare, il numero dei maestri è stato moltiplicato per 100 tra il 1976 e il 2003; ha raggiunto la cifra di 835 insegnanti al momento della riapertura delle scuole nel 2004-2005 nella regione di Laâyoune. 
 
Durante questo stesso periodo, il numero dei professori del liceo è passato da 59 a 804. Inoltre, un Centro di Formazione di Maestri è stato creato nel 1979 a Lâayoune; questa nuova istituzione favorisce il reclutamento locale degli insegnanti, e questo conformemente al principio della regionalizzazione.  
Non stupirà, in queste condizioni, che il ritardo importante nel campo scolastico che caratterizzava questa regione nel 1975, sia potuto essere recuperato. Ciò spiega l’aumento molto veloce del numero degli studenti; si è passato così da 4.000 alunni in scuola elementare nel 1976 a 115.000 oggi, allo stesso modo gli alunni del liceo, che erano solamente un centinaio, oggi superano gli 80.000 scolarizzati.

    

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