Il Marocco ha sottolineato la responsabilità dell'Algeria, in quanto paese ospitante, di garantire un accesso umanitario sicuro e illimitato ai campi di Tinduf e di permettere la registrazione libera delle popolazioni sequestrate nei campi, conformemente ai suoi obblighi e alle disposizioni del diritto umanitario internazionale.

I movimenti populisti e separatisti si nutrono di estremismo violento, intolleranza e odio, ha detto il presidente della Camera dei consiglieri, Enaam Mayara, sottolineando che questi movimenti hanno iniziato a diffondersi in modo preoccupante in molte regioni del mondo, dove regnano la vulnerabilità della sicurezza e l'instabilità.

Organizzazioni della società civile hanno chiesto venerdì a Ginevra la revoca dello stato di emergenza nei campi di Tinduf, il riconoscimento del diritto delle popolazioni sequestrate di manifestare pacificamente e il chiarimento dei casi di sparizione forzata.

La delegazione marocchina al Consiglio dei diritti dell'uomo (CDU) ha confutato, mercoledì a Ginevra, le false affermazioni veicolate dall'Algeria, denunciando la sua politica di fuga in avanti, attraverso la strumentalizzazione delle esigenze dei diritti dell'uomo.

Il ministro della giustizia Abdellatif Ouahbi, presidente della delegazione marocchina alla 52a sessione del Consiglio dei diritti dell’uomo (CDU), ha sottolineato lunedì a Ginevra lo sviluppo globale delle province del sud del Regno, in contrasto con le sofferenze dei sequestri dei campi di Tinduf, in Algeria.