"Ai miei tempi, la Francia è stata in prima linea sulla questione del Sahara. Ho sempre creduto che esista un'unica soluzione credibile, ossia quella proposta dal Marocco", ha sottolineato Sarkozy durante la cerimonia di presentazione del suo ultimo libro "Il tempo dei combattimenti", svoltasi alla presenza del consigliere di Sua Maestà il Re André Azoulay e dell'ambasciatore francese in Marocco Christophe Lecourtier, nonché di una platea di eminenti personalità del mondo politico, diplomatico, economico e culturale.

"Sono convinto della marocanità del Sahara. È una posizione che ho sempre difeso: una posizione di apertura e di sviluppo", ha sostenuto, esprimendo l'auspicio che l'Europa possa progredire verso questa evidenza a immagine degli Stati Uniti.

"Ho difeso questa idea durante il Fuoco SM Re Hassan II e anche durante l'era di SM Re Mohammed VI", ha proseguito, ritenendo che "tutto questo tempo perso contribuisce ad aumentare l'instabilità e l'incertezza".

Il Presidente Sarkozy ha inoltre osservato che il Marocco ha saputo costruire un'economia resiliente e una stabilità duratura, pur posizionandosi come un paese influente su scala continentale.

In questa occasione non ha mancato di esprimere la sua grande ammirazione per Sua Maestà il Re Mohammed VI, "un uomo d'eccezione e uno dei grandi dirigenti saggi e visionari".

Ha inoltre ritenuto che la forza del Marocco risieda nell'intelligenza di conciliare identità e modernità. "È un paese che rispetta la sua cultura e la sua storia e allo stesso tempo sposa la modernità. Se c'è un posto dove la questione dell'identità è centrale è proprio qui: è un'apertura e non una chiusura", ha spiegato.

"Il Marocco è riuscito a entrare nel mondo moderno senza svendere il suo stile di vita, le sue tradizioni, il suo universo particolare. Non è ai marocchini che si deve spiegare l'importanza di salvaguardare un'identità nazionale", ha detto Sarkozy.

- Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas-