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Il portale cileno "El seite" ha evidenziato la creazione del Movimento per la pace Sahrawi (MSP), sottolineando che si tratta di un "movimento alternativo" al Polisario e di una "forza politica autonoma".


La recente creazione in esilio del "Movimento Sahrawi per la pace" (MSP) interviene in "risposta al discredito e alla mancanza di legittimità di cui soffrono i separatisti del Polisario", scrive "El Siete" in un articolo dedicato alla nascita di questa nuova organizzazione.

I promotori del MSP hanno giustificato la loro iniziativa con il fatto che il Polisario "è esaurito e non ha la capacità di rinnovarsi né la volontà di aprirsi alle idee o alle nuove iniziative", mentre "tutte le iniziative e gli sforzi in tal senso si sono scontrati con l’intransigenza e l’arroganza di una vecchia direzione abituata all’autoritarismo e alla non democrazia", nota il sito cileno.

Secondo i promotori di questo movimento, "la persistente stagnazione e la mancanza di prospettive per la soluzione del problema" del Sahara, insieme all’"esilio infinito, alla crisi umanitaria e sociale e al deterioramento delle condizioni di vita", oltre a "le violazioni dei diritti umani i cui autori continuano a godere di un’impunità assoluta (...) hanno finito per screditare e delegittimare il Politecnico isario", osserva il portale.

Inoltre, "il ritorno della vecchia guardia negli organi di governo e la sua ferma opposizione a qualsiasi idea di cambiamento o di rinnovamento interno sono stati evidenti come testimoniano i risultati dell'ultimo congresso" dei separatisti, sottolinea "El Siete", citando il manifesto fondatore del Movimento Sahrawi per la Pace.

Inoltre, "il nuovo progetto politico è nato con la vocazione di rappresentare le sensibilità e le opinioni di settori importanti e diversi della popolazione saharawi che non si identificano con le posizioni e i progetti politici e ideologici del Fronte Polisario", aggiunge il giornale cileno che rilancia il manifesto del MSP.

La nascita di questo movimento è "un'esperienza senza precedenti che rompe con il vecchio modello totalitario e radicale del Polisario", nota il sito.

Il movimento vuole "un’opzione politica che pone sulla via pacifica e aspira a occupare il posto che gli spetta come nuovo punto di riferimento politico sulla scena", definendosi animato da una "ferma e sincera volontà di esercitare influenze positive e di contribuire, con approcci alternativi, alla ricerca di una soluzione di compromesso sostenibile" alla questione del Sahara.

Per il Movimento per la pace saharawi, "la soluzione del conflitto (del Sahara), che da decenni mette a repentaglio la pace, l’integrazione e lo sviluppo dei popoli del Maghreb arabo, è una "necessità storica" in quanto permetterà di aprire una "fase di distensione e di prosperità" a vantaggio dei popoli della regione, conclude il quotidiano cileno.






- Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas-

 

 

   
  
 
 

 
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